mercoledì 19 settembre 2012

Critici i Giovani Commercialisti sulle nuove norme per i Revisori


"Per l'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili quello che sta accadendo sul registro dei revisori legali è la cartina di tornasole di una burocrazia statale cui, in ogni situazione, non interessa affatto risolvere i problemi del Paese e controllare che le regole vengano rispettate, ma sempre e soltanto esplodere la propria sfera di influenza e gestire direttamente tutto quello che le è possibile arraffare."
- E' quanto  precisa in un comunicato la Giunta  UNGDCEC che al riguardo prosegue:
"I giovani commercialisti ricordano come le vere priorità che avrebbero dovuto essere regolamentate dai burocrati ministeriali avrebbero dovuto essere quelle concernenti l'equipollenza tra i percorsi formativi di accesso alla professione di commercialista e alla funzione di revisione legale, tanto più oggi che, a seguito della riforma degli ordinamenti professionali attuata da questo Governo, si è creato un disallineamento nella durata dei due tirocini.
La priorità, per gli strapagati alti dirigenti del Ministero dell'Economia e delle Finanze, è stata invece quella di assicurare a se stessi e ai loro colleghi la gestione diretta del registro, per altro dando seguito a questa loro mira, da tempo coltivata, con norme di attuazione confuse, pasticciate e, una volta ancora, assolutamente prive del minimo sindacale della decenza, a cominciare dall'assenza di una disciplina transitoria chiara e non penalizzante per tutti quei giovani che sosterranno l'esame di Stato per dottore commercialista nei prossimi mesi e rischiano concretamente, quanto assurdamente, di doverne sostenere pure un secondo per iscriversi al registro dei revisori legali.
E per fortuna che, sul fronte delle libere professioni, la principale preoccupazione di questo Governo era, a parole, quello di facilitare l'accesso dei giovani ai mercati professionali.
La gestione del registro dei revisori legali, da parte del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, è stata riconosciuta da tutti come efficiente ed economica.
Eppure proprio da qui i burocrati ministeriali sono voluti partire.
Il valore aggiunto di questa scelta?
Toccherà a loro gestire il relativo budget (che sicuramente esploderà, scaricando i maggiori oneri in aumenti della tassa di iscrizione), disporre  assunzioni e creare poltrone dirigenziali all'interno della pubblica amministrazione.
Manna, in tempi di spending review per chi ha da tempo smarrito la sua missione di servitore dello Stato e se ne ritiene il padrone, misurando il proprio potere in base all'ampiezza della propria sfera di influenza.
E chi se ne importa se, nel frattempo, oltre centomila revisori legali e migliaia di giovani in procinto di diventarlo, brancolano nel buio.
E' proprio vero: allo Stato non interessa controllare che le regole vengano rispettate da chi gestisce; allo Stato interessa solo gestire e, divenuto controllore di se stesso, farlo secondo logiche che nulla hanno a che vedere con quella efficienza ed economicità che, in questi anni, nella gestione del registro sono state assicurate.
Vergogna."

La Giunta UNGDCEC


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