domenica 29 giugno 2014

Il Rilancio dell'occupazione

Rilancio dell'occupazione, il decreto del Governo

Presentazione

Il Decreto lavoro, contenente le misure per il rilancio dell’occupazione, è stato convertito in legge il 15 maggio dalla Camera dei Deputati.
Riforma e semplificazione dell’apprendistato, dei contratti a tempo determinato, del DURC, il Documento unico di regolarità contributiva cui sono tenute le imprese: sono i punti principali su cui è incentrato il provvedimento (decreto-legge 20 marzo 2014, n. 34, recante disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese). Il decreto, che nel corso dell’iter parlamentare di conversione è stato oggetto di varie modifiche, è parte integrante del Jobs Act presentato dal Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2014.
Queste alcune delle novità introdotte.
CONTRATTI A TERMINE 
Le disposizioni riguardano i contratti a tempo determinato (c.d. lavoro a termine) e di somministrazione di lavoro a tempo determinato.
La riforma modifica in vari punti il decreto legislativo n.368/2001 e il decreto legislativo n.276 del 2003, prevedendo l’innalzamento da 1 a 3 anni, comprensivi di un massimo di 5 proroghe della durata del rapporto a tempo determinato (anche in somministrazione) che non necessita dell’indicazione della causale per la sua stipulazione (c.d. acausalità).
Viene introdotto un “tetto” all’utilizzo del contratto a tempo determinato, stabilendo che il numero complessivo di rapporti di lavoro a termine costituiti da ciascun datore di lavoro non può eccedere il limite del 20% dei lavoratori a tempo indeterminato alle sue dipendenze. Il superamento del limite comporta una sanzione amministrativa pari al 20% e al 50% della retribuzione per ciascun mese di durata del rapporto di lavoro, se il numero di lavoratori assunti in violazione del limite sia, rispettivamente, inferiore o superiore a uno. Per i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti è comunque sempre possibile stipulare un contratto a tempo determinato. Il limite del 20% non trova applicazione nelsettore della ricerca, limitatamente ai contratti a tempo determinato che abbiano ad oggetto esclusivo lo svolgimento di attività di ricerca scientifica, i quali possono avere durata pari al progetto di ricerca al quale si riferiscono.
APPRENDISTATO
La riforma modifica in vari punti il D.Lgs. 167/2011 e la L. 92/2012. Semplificata la redazione del piano formativo individuale: il contratto di apprendistato deve contenere, in forma sintetica, il piano stesso, definito anche sulla base di moduli e formulari.
Per quanto concerne la stabilizzazione degli apprendisti (ossia la loro assunzione con contratto a tempo indeterminato a conclusione del periodo di apprendistato), viene circoscritta l’applicazione della norma alle sole imprese con più di 50 dipendenti, e ridotta al 20% la percentuale di stabilizzazione.
Il datore di lavoro ha l'obbligo di integrare la formazione aziendale con l’offerta formativa pubblica, che dovrà essere gestita dalle Regioni; l’obbligo viene meno nel caso in cui la Regione non comunichi le modalità per usufruirne entro 45 giorni dall’instaurazione del rapporto di lavoro con l’apprendista.
La retribuzione dell’apprendista, fatta salva l’autonomia della contrattazione collettiva, deve tener conto delle ore di formazione almeno in misura del 35% del relativo monte ore complessivo, in considerazione della componente formativa del contratto di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale.
CONTRATTI DI SOLIDARIETA'
Con decreto interministeriale saranno stabiliti i criteri per l’individuazione dei datori di lavoro beneficiari delle agevolazioni, già previste dalla legislazione vigente, per i contratti di solidarietà,innalzando (da poco più di 5) a 15 milioni di euro, a decorrere dal 2014, il relativo limite di spesa nell’ambito del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione. Inoltre, viene fissata al 35 % la riduzione della contribuzione previdenziale per i datori di lavoro che stipulano contratti di solidarietà con riduzione dell’orario di lavoro superiore al 20% .
DURC
Il Durc (Documento unico di regolarità contributiva), il documento sugli obblighi legislativi e contrattuali delle aziende nei confronti di Inps, Inail e Cassa edile, viene “smaterializzato”: attraverso una semplificazione dell’attuale sistema di adempimenti richiesti alle imprese per la sua acquisizione. In particolare, si prevede che la verifica della regolarità contributiva nei confronti dell'INPS, dell'INAIL (e, per le imprese operanti nel settore dell'edilizia, delle Casse edili), avvenga, da parte di chiunque vi abbia interesse, in tempo reale e con modalità esclusivamente telematiche, attraverso un’interrogazione negli archivi dei citati enti che ha una validità di 120 giorni a decorrere dalla data di acquisizione. La puntuale definizione della nuova disciplina della materia è rimessa a un decreto interministeriale, da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge.


La Tutela del patrimonio culturale e rilancio del turismo

Tutela del patrimonio culturale e rilancio del turismo: arriva il Decreto cultura

Presentazione

Incentivi fiscali a favore del privato, singolo cittadino o impresa, che con una donazione  dà un contributo al recupero di un bene culturale pubblico: è l’Artbonus, illustrato dal ministro del Beni e delle attività culturali e del turismo Franceschini, al termine del Consiglio dei Ministri del 22 maggio 2014.
La misura, che fa riferimento ad un altro sistema di incentivi, l’ecobonus (relativo a interventi di riqualificazione energetica degli edifici), è parte integrante del decreto legge per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo, in vigore dal 1° giugno 2014 (G.U. n. 125 del 31 maggio 2014).
Con esso si realizza una vera rivoluzione nel rapporto pubblico-privato in un settore che ha  potenzialità straordinarie, come ha sottolineato il ministro durante la conferenza stampa tenuta insieme al Sottosegretario Delrio e al ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta.
L’Artbonus (misure per favorire il mecenatismo culturale),prevede che le erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura pubblici o per la realizzazione di nuove strutture o il restauro e il potenziamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri pubblici possano beneficiare di un credito di imposta al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016.
Il credito d'imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo. Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti senza scopo di lucro nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile, ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui. Per questi ultimi, il credito d’imposta è utilizzabile anche in compensazione e non rileva ai fini delle imposte sui redditi e sull’Irap.
Inoltre si prevedono interventi in materia di:
  • Trasparenza sulle donazioni: obbligo di comunicare, anche sui siti web, l’ammontare ricevuto e il suo utilizzo. 
  • Crowdfunding e Fundraising: organizzazione in capo al Mibact (a costo zero) di nuove apposite strutture per incentivare donazioni.
Il Decreto cultura contiene, oltre a questa, molte altre misure.
Tra queste:
  •  semplificazione delle procedure per il Grande Progetto Pompei, con possibilità per il Direttore Generale del Progetto (GPP) di avvalersi dei poteri commissariali previsti per la velocizzazione delle procedure esecutive degli investimenti. La soglia per il ricorso alla procedura negoziata è elevata a 3,5 milioni di euro. Ci saranno nuove assunzioni per accelerare la progettazione.
  • valorizzazione del complesso della Reggia di Caserta;
  • investimenti per le Fondazioni Liriche, con 50 milioni in più per il Fondo di rotazione (che sale così a 125 milioni di euro) e  introduzione di un tetto agli stipendi di amministratori, dipendenti e consulenti, ai sensi della spending review.  Il teatro dell’Opera di Roma diventa teatro dell’Opera di Roma Capitale, per valorizzare le attività operistiche nella Capitale.  
  • tax credit per il cinema: per attrarre investimenti esteri in Italia nel settore della produzione cinematografica, il limite massimo del credito d’imposta per le imprese di produzione esecutiva e le industrie tecniche che realizzano in Italia, utilizzando mano d'opera italiana, film o parti di film stranieri è innalzato da 5 a 10 milioni di euro. Lo stanziamento per le agevolazioni fiscali al cinema e agli audiovisivi è aumentato di 5 milioni di euro e passa da 110 a 115 milioni.
  • credito d’imposta per la digitalizzazione e ammodernamento degli esercizi ricettivi:  per sostenere la competitività del turismo italiano e favorire la digitalizzazione del settore sono  riconosciuti crediti d’imposta del 30% per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento delle strutture ricettive e per le spese sostenute negli anni 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 per una serie di interventi, come l’acqusito di siti e portali web, l’acquisto di App per la promozione delle strutture, la formazione del personale.
Fonte: comunicato stampa Consiglio dei Ministri del 22 maggio 2014

Prepensionamento per il personale PA

Prepensionamento per il personale PA: circolare del ministro Madia

Presentazione

In caso di soprannumero o di eccedenze di personale, nella pubblica amministrazione è possibile utilizzare il prepensionamento, per coloro che hanno maturato i requisiti di accesso al trattamento pensionistico e alle decorrenze di tale trattamento previgenti rispetto alla riforma Fornero (ultrattività prevista fino al 31 dicembre 2016); in subordine, "l'amministrazione verifica la ricollocazione totale o parziale del personale" anche mediante il ricorso a forme flessibili di gestione del tempo di lavoro o a contratti di solidarieta.
I limiti entro cui è ammesso il ricorso a questo strumento e le modalità applicative sono stati definiti con la circolare n. 4 del 28 aprile 2014 dal ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Rientra nel quadro degli interventi di riduzione della spesa pubblica e migliore allocazione del personale delle amministrazioni pubbliche, e in nessun caso può essere utilizzato per eludere il regime pensionistico introdotto dalla stessa legge Fornero (decreto legge n.201/2011, convertito dalla legge n.214/2011).
La circolare precisa che il prepensionamento (risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro) è consentito solo nei casi di soprannumero ed eccedenza del personale, nel limite massimo delle posizioni individuate in esubero.
L’esubero è l’individuazione nominativa del personale in soprannumero o in eccedenza: la soprannumerarietà  si riscontra quando il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, per cui l’amministrazione non ha più posti vacanti utili per un’eventuale riconversione del personale. L’eccedenza, invece, è la situazione in cui il personale in servizio supera la dotazione organica in una o più qualifiche, categorie o profili professionali di riferimento. Si differenzia dalla soprannumerarietà perché la disponibilità di posti in altri profili potrebbe consentire la riconversione del personale. Per i pensionamenti in caso di soprannumero viene anche richiamata la circolare n.3 del 29 luglio 2013 del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione.
Le situazioni di soprannumerarietà o di eccedenza di personale possono derivare da:
  • riduzione delle dotazioni organiche delle amministrazioni centrali (in base al decreto legge n.95/2012 convertito dalla L. 135/2012);
  • ragioni funzionali, per revisione del fabbisogno di personale, che è una misura straordinaria;
  • ragioni finanziarie;
  • piani di ristrutturazione decisi dalle amministrazioni pubbliche.
La normativa di riferimento per tali situazioni è posta dai decreti n. 165/2001 e n.95/2012.
Il prepensionamento può essere utilizzato da tutte le amministrazioni pubbliche (decreto legislativo n.165/2001) ma non da altri organismi di diritto pubblico o dalle società partecipate da amministrazioni pubbliche.
Una volta individuate le posizioni soprannumerarie in base a quanto disciplinato dalla circolare, l'Amministrazione deve chiedere alla sede Inps, territorialmente competente in base alla sede di servizio degli interessati, la certificazione del diritto a pensione e la relativa decorrenza. Questa e altre istruzioni procedurali sono state precisate dall'Inps stesso con messaggio del 21 maggio 2014. Allegato al messaggio, il modello per la certificazione del diritto e ladomanda di pensione diretta.
In caso di ricorso al prepensionamento le amministrazioni sono tenute a rispettare una serie di vincoli per la salvaguardia degli equilibri di finanzia pubblica. Viene precisato che:
  • le amministrazioni che dichiarano eccedenza di personale non possono ripristinare i posti soppressi nella dotazione organica. Dalla riduzione di quest’ultima deve scaturire una diminuzione strutturale della spesa di personale;
  • i prepensionamenti non possono essere conteggiati nell’immediato come risparmi utili ai fini del calcolo del budget da destinare a eventuali assunzioni;
  • non sono consentite assunzioni né di vincitori di concorso né di idonei finchè non è riassorbito il personale in eccedenza nelle aree/categorie nelle quali è dichiarata l’eccedenza e non si sono create ulteriori vacanze in relazione al pensionamento ordinario.
Fonte: circolare n.4 del 28 aprile 2014 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione

Disposizioni per il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni

Il Consiglio dei Ministri si è riunito il 13 giugno 2014  a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, ha approvato misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese. Tra queste, le seguenti misure.
Disposizioni per il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni
Al fine di consentire l’ingresso di giovani generazioni nella pubblica amministrazione, il provvedimento introduce la revoca dei trattenimenti in servizio.
Incarichi direttivi ai magistrati e incompatibilità.
Oltre a provvedimenti per evitare la vacanza dei magistrati, si dispone che i magistrati amministrativi, ordinari, contabili e militari non potranno ricoprire incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione facendo ricorso all’istituto della aspettativa.
Semplificazione e flessibilità nel turn over per assunzioni a tempo indeterminato
Sempre nell’ottica di un ricambio generazionale e di rendere possibile nuova occupazione viene semplificato e reso più flessibile il turn over nella Pubblica Amministrazione.
Mobilità obbligatoria e volontaria
Nuove disposizioni perché le amministrazioni possano ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento.
Divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza. E’ fatto divieto di assegnare incarichi dirigenziali a lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza.
Prerogative sindacali nelle Pubbliche Amministrazioni
Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, a decorrere dal 1° agosto 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, al personale delle pubbliche amministrazioni sono ridotti del cinquanta per cento per ciascuna associazione sindacale.
Riforma degli onorari dell’Avvocatura generale dello Stato e delle avvocature degli enti pubblici
Abrogazione dei diritti di rogito del segretario comunale e provinciale e abrogazione della ripartizione del provento annuale dei diritti di segreteria
Copertura assicurativa per lavoratori in cassintegrati che fanno volontariato
Un unico modulo in tutta Italia per la Scia
Borse di studio per le scuole di specializzazione medica
Fatturazione elettronica nella PA
Ricognizione degli enti pubblici e unificazione delle banche dati delle società partecipate
Soppressione di enti e uffici
A decorrere dal 1° ottobre 2014 sono soppresse le sezioni staccate di tribunale amministrativo regionale.
E’ soppresso il Magistrato delle Acque per le province venete e di Mantova.
Un’unica Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e contro la corruzione.
Ridefinizione della missione dell’Associazione Formez PA
Viene proposta per l’Associazione Formez PA la nomina di un Commissario straordinario.
Unificazione delle Scuole di formazione
Limiti nella nomina dei componenti delle Autorità indipendenti
Riduzione del diritto annuale dovuto alle Camere di commercio a carico delle imprese
L’importo del diritto annuale a carico delle imprese è ridotto del 50%
Semplificazione riguardo la prescrizione dei medicinali per patologie croniche
Silenzio assenso negli atti di competenza di diverse amministrazioni statali
Semplificazioni di norme in materia agroalimentare
Semplificazioni in materia di permesso di costruire e altre misure in materia edilizia
Unità operativa speciale per EXPO - 2015
Misure straordinarie di gestione e monitoraggio di imprese coinvolte in procedimenti penali
Divieto di transazioni della p.a. con società o enti esteri aventi sede in Stati che non permettono l'identificazione dei soggetti che ne detengono la proprietà o il controllo
Trasmissione ad Anac delle varianti in corso d’opera
Misure per l’efficienza del processo civile telematico
Verifica dei requisiti delle offerte negli appalti pubblici
Detassazione degli investimenti in impianti e macchinari
Istituzione della Rete del lavoro agricolo di qualità
Disposizioni urgenti per il rilancio del settore agricolo riguardo giovani, lavoro, semplificazioni, innovazioni d’impresa, sicurezza, ogm

Pene più severe sui reati ambientali, cronoprogramma stringente per le verifiche sulle aree a rischio della “terra dei fuochi”
Procedure più veloci e semplici contro il dissesto idrogeologico: in campo i Presidenti di Regione
Una procedura semplificata per le bonifiche e la messa in sicurezza
Nuova composizione per la Commissione tecnica VIA: meno costi, più qualificazione e trasparenza
Riduzione delle procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale
Taglio dei costi delle bollette energetiche per le Pmi del 10%
Rafforzamento aiuto crescita economica (Ace)
Semplificazioni per facilitare le quotazioni
Delega al Governo per la riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche (disegno di legge)
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del Presidente, Matteo Renzi, un disegno di legge recante “delega al Governo per la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, composto da 12 articoli, di cui 8 contenenti deleghe legislative da esercitare in gran parte nei dodici mesi successivi all'approvazione della legge. Le materie del provvedimento sono quelle oggetto della consultazione pubblica, cui hanno partecipato oltre 40mila persone.

Si inizia dalla riorganizzazione delle amministrazioni dello Stato, riducendo gli uffici e il personale impiegato in attività strumentali per rafforzare le strutture che forniscono servizi diretti ai cittadini. Si riducono gli uffici di diretta collaborazione dei ministri; si razionalizza la rete organizzativa delle Prefetture-Uffici Territoriale del Governo, rivedendo le competenze e le funzioni attraverso la riduzione del numero, il rafforzamento dell’esercizio delle funzioni di coordinamento e il conferimento di ulteriori compiti e attribuzioni di collaborazione interistituzionale; si riarticolano gli uffici a livello regionale e si prevede la gestione unitaria dei servizi strumentali delle pubbliche amministrazioni, mediante la costituzione di uffici comuni.
Riforma della dirigenza pubblica
Si delega il Governo a riformare la dirigenza pubblica. I principi indicati per il legislatore delegato riguardano:
  • la dimensione della dirigenza;
  • l’inquadramento dei dirigenti: l’istituzione di un ruolo unico; introduzione di ruoli unificati anche per la dirigenza delle amministrazioni non statali, con possibilità di scambio tra dirigenti appartenenti a ruoli diversi; omogeneizzazione delle retribuzioni;
  • l’accesso alla dirigenza per concorso e per corso-concorso: nel primo caso, assunzione a tempo determinato e trasformazione a tempo indeterminato previo esame di conferma dopo il primo triennio di servizio; nel secondo caso, immissione in servizio come funzionari, con obblighi di formazione, per i primi quattro anni e successiva immissione nel ruolo unico della dirigenza previo superamento di un esame;
  • il conferimento degli incarichi dirigenziali: mediante procedura con avviso pubblico, sulla base di requisiti e criteri definiti dall’amministrazione e approvazione, preventiva o successiva, da parte di una specifica Commissione;
  • la durata degli incarichi dirigenziali: tre anni, rinnovabili; spoilsystem per gli incarichi conferiti ai soggetti estranei alla pubblica amministrazione;
  • i dirigenti privi di incarico: collocamento in disponibilità, con successivo licenziamento dopo un periodo definito;
  • la valutazione dei risultati e la responsabilità dei dirigenti;
  • la dirigenza delle regioni e degli enti locali: coordinamento con il processo di riordino istituzionale avviato con la legge n. 7 aprile 2014, n. 56; previsione del dirigente apicale dell’ente e obbligo per i Comuni con meno di 5000 abitanti di gestire la funzione di direzione apicale in via associata; istituzione del ruolo unico, con accesso mediante concorso o corso–concorso; inserimento, in sede di prima applicazione, di coloro che sono iscritti all’Albo dei segretari comunali e provinciali.
Testi unici su lavoro pubblico, società partecipate, conferenza dei servizi, controlli amministrativi e Camere di commercio
Saranno elaborati testi unici che uniformino la normativa relativa ai predetti settori. I testi unici, oltre agli specifici criteri direttivi, dovranno essere redatti tenendo conto dei seguenti princìpi generali: coordinamento formale e sostanziale del testo delle disposizioni sia legislative che regolamentari;indicazione esplicita delle norme abrogate;aggiornamento delle procedure.
Edilizia scolastica: esclusione dal Patto di Stabilità interno per i Comuni che ne hanno fatto richiesta
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha informato il Cdm di avere firmato un Dpcm, concernente l’individuazione dei Comuni beneficiari, e del relativo importo, dell’esclusione dal Patto di stabilità interno, per gli anni 2014 e 2015, delle spese sostenute per interventi di edilizia scolastica, ai sensi dell’articolo 31, comma 14-ter, della legge 12 novembre 2011 n. 183.
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Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata (decreto legislativo)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle Finanze, Pietro Carlo Padoan, ha avviato l’esame di uno schema di decreto-legislativo di semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata.
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Nomine
Informativa sul nuovo commissario dell’ENIT
Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ed il Ministro dei Beni e attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, hanno informato il Consiglio dell’intendimento di nominare Cristiano RADAELLI commissario straordinario dell’ENIT.
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Avvio procedura incarico nella commissione Consob
Su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri si è dato avvio alla procedura per la nomina di Anna GENOVESE nella commissione Consob.
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Avvio procedura incarico a direttore dell’Agenzia delle entrate e dell’Agenzia del demanio
Su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, Pietro Carlo Padoan, si è dato avvio alla procedura per la nomina di:
  • Rossella ORLANDI a Direttore dell’Agenzia delle entrate.
Sempre su proposta del Ministro Padoan, si è dato avvio alla procedura per la nomina di:
  • Stefano SCALERA a Direttore dell’Agenzia del Demanio;
Il Consiglio dei Ministri ha approvato:
su proposta del Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Maria Anna Madia, l’avvio della procedura per la nomina di Giorgio ALLEVA a Presidente dell’ISTAT;
su proposta del Ministro per la Semplificazione e la pubblica amministrazione, Anna Maria Madia, l’avvio della procedura per la nomina dei componenti dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, nelle persone di:
  • Michele CORRADINO
  • Francesco MERLONI
  • Ida Angela NICOTRA
  • Nicoletta PARISI
Su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, la nomina del dirigente superiore della Polizia di Stato Carmelo Franco Maria GUGLIOTTA a dirigente generale di Pubblica sicurezza.
Su proposta del Ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini, al ministro plenipotenziario Luca GIANSANTI sono state conferite le funzioni di Direttore generale per gli affari politici e di sicurezza.
Movimento dei Prefetti
Su proposta del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano:
  • Umberto POSTIGLIONE - Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
  • Santi GIUFFRÈ – Commissario straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura;
  • Mario MORCONE – Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione;
  • Elisabetta BELGIORNO – Capo dipartimento per gli Affari Interni e territoriali;
  • Riccardo COMPAGNUCCI – Capo dipartimento per le politiche del personale dell’amministrazione civile, le risorse strumentali e finanziarie;
  • Angelo CARBONE – A disposizione con incarico a norma della legge numero 410 del 1991.
Conclusione della conferenza dei servizi decisoria su trasferimento del relitto della Costa Concordia
Al fine di pervenire ad una conclusione ottimale delle iniziative conseguenti al naufragio della nave Costa Concordia ed in particolare del trasferimento del relitto presso un porto idoneo per il successivo smaltimento, su proposta del Dipartimento della Protezione civile ed in particolare del Commissario delegato alla gestione di questa particolare emergenza il Consiglio ha individuato per il 26 giugno (anziché per il 16, come precedentemente deciso) la data di conclusione della conferenza di servizi decisoria che effettuerà una approfondita valutazione delle soluzioni proposte.
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Rientro dal deficit sanitario Regione Abruzzo
Al fine di consentire gli interventi di rientro dal deficit sanitario, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato l’erogazione di 40 milioni di euro in favore della regione Abruzzo quale anticipo sulle sue spettanze residue per il 2012, come previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto legge n. 154 del 2008.
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Esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti della Regione Siciliana
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministero dell’Ambiente, Gianluca Galletti, ha deliberato di diffidare la Regione Siciliana ad adottare i provvedimenti di conclusione di rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale entro il 24 giugno 2014 per i sei impianti per i quali è stata contestata all’Italia la mancata attuazione della sentenza della Corte di Giustizia del 31 marzo 2011 in relazione alla violazione della direttiva 96/61/CE (IPPC 2008/1/CE).
Leggi Regionali  (omissis)

Finanza & Fisco n.16/2014


Finanza & Fisco
Settimanale tecnico di informazione e documentazione tributaria

Il documento in formato PDF allegato contiene il n. 16/2014 della rivista Finanza & Fisco

Novità

Regime fiscale per le rendite finanziarie

Da martedì 1° luglio 2014, cambia il regime fiscale per le rendite finanziarie

Con la circolare n. 19 del 27 giugno 2014, l’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti sulle misure previste dagli articoli 3 e 4 del D.L. n. 66 del 2014, che hanno modificato l’aliquota di tassazione dei redditi di natura finanziaria, a partire dal 1° luglio 2014. Il documento delle Entrate, inoltre, si sofferma sull’abrogazione della ritenuta del 20 per centoprevista dal D.L. n. 66 del 2014, che esplica effetti ai fini dell’esonero dall’obbligo di compilazione del quadro RW da parte dei contribuenti e di segnalazione da parte degli intermediari.

Adempimenti fiscali - Proroga delle scadenze

Anche al diritto annuale alle camere di commercio si applica lo slittamento dei termini dal 16 giugno al 7 luglio 2014, senza alcun pagamento aggiuntivo

L’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 giugno 2014 ha prorogato il termine del pagamento del primo acconto delle imposte per l’anno 2014 per i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito per ciascun studio di settore.
La scadenza del 16 giugno 2014 è stata prorogata al 7 luglio 2014. Dall’8 luglio 2014 al 20 agosto 2014 tali soggetti possono effettuare i versamenti con la maggiorazione dello 0,40 per cento a titolo di interesse corrispettivo. A tal proposito, la nota n. 113398 del 19/06/2014 del Ministero dello Sviluppo Economico ricorda che l’articolo 8, comma 2, del decreto ministeriale 11 maggio 2001, n. 359 (in “Finanza & Fisco” n. 35/2001, pag. 4468)stabilisce che il diritto annuale «è versato dai contribuenti, in un’unica soluzione, con le modalità previste dal capo III del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, entro il temine previsto per il pagamento del primo acconto di tali imposte». Tenuto conto di quanto sopra, la proroga stabilita con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri citato si applica anche al versamento del diritto annuale per l’anno 2014 effettuato dai contribuenti rientranti nell’ambito di applicazione della norma sopra citata, ivi compresi i soggetti REA eventualmente rientranti in tali fattispecie.
Resta inteso che per le imprese che non rientrano nelle casistiche individuate dalla norma rimane confermata la scadenza del 16 giugno 2014, con la possibilità di effettuare il versamento entro il 16 luglio 2014 con la maggiorazione dello 0,40 per cento.

Novità in Gazzetta Ufficiale

Provvedimenti urgenti per la competitività e la semplificazione


·         un credito d’imposta nella misura del 15 per cento del valore degli investimenti in beni strumentali nuovi (macchinari e apparecchiature) compresi nella divisione 28 della tabella ATECO 2007, realizzati dalla data di entrata in vigore del decreto e fino al 30 giugno 2015 in eccedenza rispetto alla media aritmetica degli investimenti in beni strumentali compresi nella suddetta tabella realizzati nei cinque periodi di imposta precedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore (art. 18);
 ·         il potenziamento della disciplina dell’aiuto alla crescita economica (ACE). In particolare, è prevista una maggiorazione del 40 per cento della variazione in aumento del capitale proprio per le società che vengono ammesse alla quotazione nei mercati regolamentati di Stati membri della UE o aderenti allo Spazio Economico Europeo (art 19);
 ·         l’introduzione nel TUF di un nuovo articolo 127-quinquiesMaggiorazione del voto»), si rimette all’autonomia statutaria delle società in via di quotazione ovvero già quotate di prevedere azioni a voto maggiorato a beneficio degli azionisti di lungo periodo (comma 1 dell’art. 20);
·         la riduzione del capitale minimo richiesto per la costituzione di una S.P.A. da 120.000 a 50.000 euro (comma 7 dell’art. 20).

In Gazzetta Ufficiale la legge di conversione del decreto su competitività e giustizia sociale, cd “Decreto Renzi

Il decreto-legge, a seguito delle modifiche apportate in sede di conversione, si compone di 60 articoli rispetto ai 51 iniziali (sono stati introdotti 11 nuovi articoli e sono stati soppressi gli articoli 30 e 38).
Tra le novità inserite in sede di conversione in legge si segnalano:

·         in tema di rivalutazione dei beni d’impresa, il ripristino della possibilità di versare le imposte sostitutive in tre rate con conseguente rideterminazione della scadenza di pagamento delle rate stesse (la prima entro il giorno 16 del sesto mese dalla fine del periodo di imposta (anziché entro il termine di versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute per il periodo di imposta con riferimento al quale la rivalutazione è eseguita), laseconda entro il giorno 16 del nono mese dalla fine del periodo di imposta e la terza entro il giorno 16 del dodicesimo mese dalla fine del periodo di imposta);

·         in materia di tributo per i servizi indivisibili (TASI), la conferma del regime derogatorio per l’ano 2014, rispetto a quello ordinario delineato destinato a entrare in vigore a partire dall’anno 2015, riguardante il versamento della TASI. In particolare, la nuova disciplina stabilisce che i contribuenti erano tenuti al pagamento della prima rata della TASI entro il 16 giugno 2014, sulla base delle deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle detrazioni pubblicate sul sito informatico del Ministero dell’economia e delle finanze alla data del 31 maggio 2014, con obbligo per i comuni di inviare dette deliberazioni entro il 23 maggio 2014In caso di mancato invio delle deliberazioni entro il predetto termine, il versamento della prima rata della TASI va effettuato entro il 16 ottobre 2014, sulla base delle deliberazioniconcernenti le aliquote e le detrazioni, nonché dei regolamenti TASIpubblicati nello stesso sitoalla data del 18 settembre 2014(con obbligo di invio delle deliberazioni per i comuni entro il 10 settembre 2014). Se al 10 settembre 2014 non risultano inviate dette deliberazioni, i contribuenti sono tenuti al versamento dell’imposta in un’unica soluzione entro il 16 dicembre 2014, applicando l’aliquota di base pari all’1 per mille, e comunque entro il limite massimo previsto dal primo periodo del comma 677 della legge di stabilità 2014 (nel rispetto del vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell’IMU per ciascuna tipologia di immobile non deve essere superiore all’aliquota massima consentita dalla legge statale per l’IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6 per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile). Inoltre, in tema di ripartizione della TASI tra proprietario e inquilino nell’ambito dei rapporti di locazione, viene stabilito che nel caso nel caso di mancato inviodelle delibere entro il 10 settembre 2014, ovvero nel caso di mancata determinazione della percentuale di versamento dell’imposta da parte dell’occupante l’immobile, la TASI è da questi dovuta nella misura del 10 per cento dell’ammontare complessivodeterminato con riferimento alle condizioni del titolare del diritto reale;

·         la possibilità di attivare nuove rateazioni da parte dei debitori di Equitalia decaduti da precedenti piani di rientro. In particolare concessa facoltà per i contribuenti di chiedere la concessione di un nuovo piano di rateazione. La disposizione introduce un’ulteriore procedura di rateazione, applicabile temporaneamente e alle seguenti condizioni: la decadenza sia intervenuta entro e non oltre il 22 giugno 2013; la richiesta siapresentata entro e non oltre il 31 luglio 2014. L’ulteriore rateazione potrà arrivare fino a 72 rate mensili, non sarà prorogabile e i contribuenti cesseranno dal beneficio in caso di mancato pagamento di due rate anche non consecutive. Per quanto concerne l’ambito soggettivo la novella fa riferimento generico ai contribuenti decaduti dal beneficio della rateazione previsto dall’art. 19 del D.P.R. 602/1973.

Promemoria

Scadenza per l’istanza di disapplicazione della disciplina sulle società di comodo

Società di comodo e in perdita sistematica. Entro il prossimo 2 luglio 2014 termine ultimo per presentare l’istanza disapplicativa

Entro il prossimo 2 luglio 2014 possono presentare l’interpello per ottenere la disapplicazione della disciplina sulle società di comodo, le imprese che non possono avvalersi di alcuna causa di esclusione o disapplicazione.

Si ricorda che nel nostro ordinamento esistono due differenti situazioni verificandosi le quali i contribuenti societari possono incorrere nelle pesanti penalizzazioni della disciplina relativa alle c.d. “società di comodo”:

• quella, per così dire, tradizionale, a mente della quale sono da reputarsi tali le società che non superano il testdi operatività previsto dall’articolo 30, comma 1, Legge 724 del 1994, il quale prevede che, qualora la media dei ricavi effettivi sia minore di quella dei ricavi convenzionali , la società sia conseguentemente tassata su un reddito minimo presunto, individuato mediante applicazione di specifici coefficienti di redditività agli asset dalla stessa posseduti. Più nel dettaglio, per verificare lo status di società non operativa è necessario effettuare il test di operatività di cui al comma 1 dell’articolo 30 della legge n. 724 del 1994, teso a verificare se nell’ultimo triennio (ivi compreso l’esercizio per cui è operata la predetta verifica) la media dei ricavi, incrementi di rimanenze e proventi (esclusi quelli di carattere straordinario) risultanti dal conto economico - cosiddetti ricavi effettivi - sia almeno pari al valore determinato mediante applicazione, alla media triennale dei valori attribuibili agli assetpatrimoniali specificamente previsti dal citato comma 1 dell’articolo 30, delle percentuali ivi indicate - cosiddetti ricavi presunti;

• quella, più “nuova”, delle società in c.d. “perdita sistematica”, introdotta per effetto delle innovazioni apportate dall’art. 2, commi 36-decies e segg., D.L. 138/2011, in forza del quale sono da considerarsi “società non operative”, ai sensi e per gli effetti dell’art. 30, L. 724/1994, anche quelle che, indipendentemente dalla congruità dei ricavi conseguiti, hanno chiuso in perdita fiscale gli ultimi tre periodi d’imposta consecutivi, oppure le società che nello stesso arco temporale siano risultate «per due periodi di imposta in perdita fiscale ed in uno abbiano dichiarato un reddito inferiore all’ammontare determinato ai sensi dell’articolo 30, comma 3, della citata legge n. 724 del 1994». Nei confronti delle società in perdita sistematica, la disciplina sulle società di comodo opera a decorrere dal quarto periodo di imposta successivo ai tre periodi di osservazione. Pertanto, chi si ritrova in perdita sistematica per il triennio 2010-2012, in altri termini, sarà considerato in linea di principio “di comodo” con riguardo al periodo d’imposta 2013.

Per saperne di più:

Fac simile di istanza

Per le società di comodo


Per le società in perdita sistematica



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