Comitato Unitario Permanente
degli Ordini e
Collegi Professionali
COMUNICATO STAMPA
Cosa sarebbe l'Italia senza i liberi professionisti?
L'interrogativo è d'obbligo in questo particolare momento storico in cui il sistema ordinistico continua a ricevere bordate
mediatiche e attacchi normativi. A fronte di un concreto tentativo di indebolimento del sistema, vi è invece la determinate
necessità della presenza dei professionisti in tutti i campi vitali del Paese. Gli svariati ruoli sussidiari della Pubblica
Amministrazione, sempre più inadeguata e in difficoltà rispetto alle dinamiche e ai processi produttivi, sono ricoperti con
spirito di servizio da parte dei professionisti consci che senza questo determinante apporto il Paese si fermerebbe. La novità
è che il mondo ordinistico si è stancato delle trite e ritrite frasi fatte lette e ascoltate sui mezzi di informazione, delle motivazioni
ideologiche addotte dai politici a scusante degli interventi - frammentari e confusi - che
invece mirano esclusivamente ad agevolare l'ingresso della grande impresa nel mercato delle professioni. E questa
stanchezza ha portato all'organizzazione del " Professional Day - La giornata delle Professioni " per il prossimo 1
marzo. Un appuntamento imperdibile per tutti i professionisti italiani
che si raduneranno presso le sedi organizzate da Consigli e
Collegi territoriali per manifestare il proprio senso di appartenza ad un comparto dal grande valore sociale per il
Paese. La giornata vedrà riunite tutte le componenti (istituzionale, previdenziale, sindacale e giovanile) del
mondo ordinistico e sarà caratterizzato da un'evento televisivo,organizzato a Roma (Auditorium della Conciliazione, via
della Conciliazione 4 ) e trasmesso via satellite e via internet in collegamento diretto con tutti le sedi territoriali. Una
grande piazza virtuale che vedrà riunirsi centinaia di migliaia di dirigenti e di iscritti agli Ordini. " Non si può
restare insensibili davanti un evidente trattamento discriminatorio - dichiara la presidente del Comitato Unitario delle
Professioni e del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone -. È veramente difficile
comprendere quali siano i motivi di urgenza che hanno indotto l'Esecutivo a procedere con un decreto legge nei confronti
di lavoratori autonomi, cioè i professionisti; mentre con altri strumenti normativi ordinari per la riforma del lavoro
dipendente. Sono discriminazioni inaccettabili. In ballo non
c'è la volontà di modernizzare il sistema, attività per la
quale ci siamo già resi disponibili; bensì il rispetto che deve essere portato ad un comparto di 2.100.000 lavoratori di cui
oltre la metà giovani, che ogni giorno mette a disposizione il proprio sapere e le proprie risorse per fare
funzionare lo Stato". Appuntamento dunque al 1 marzo presso tutte le sedi organizzate a livello territoriale (per
ulteriori info rivolgersi ai propri Consigli Provinciali).
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